Barghe

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Barghe
comune
Barghe – Stemma
Barghe – Bandiera
Barghe – Veduta
Barghe – Veduta
Veduta di Barghe da via Roma
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoGiovan Battista Guerra (centro-sinistra) dal 27-5-2013 (3º mandato dal 15-5-2023)
Territorio
Coordinate45°41′N 10°24′E / 45.683333°N 10.4°E45.683333; 10.4 (Barghe)
Altitudine295 m s.l.m.
Superficie5,49 km²
Abitanti1 142[1] (31-12-2023)
Densità208,01 ab./km²
FrazioniFossane, Ponte Re, Vrange
Comuni confinantiPreseglie, Provaglio Val Sabbia, Sabbio Chiese, Vestone
Altre informazioni
Cod. postale25070
Prefisso0365
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017012
Cod. catastaleA661
TargaBS
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 631 GG[3]
Nome abitantibarghensi
Patronosan Gottardo
Giorno festivo5 maggio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Barghe
Barghe
Barghe – Mappa
Barghe – Mappa
Posizione del comune di Barghe nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

Barghe (Barghe in dialetto bresciano[4]) è un comune italiano di 1 142 abitanti[1] della provincia di Brescia in Lombardia. Situato in Valle Sabbia, appartiene alla omonima comunità montana.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Barghe si trova in Valle Sabbia alla convergenza fra il fiume Chiese e la strada che dalle coste di Sant'Eusebio porta a Brescia.

Sismologia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la Classificazione sismica il comune appartiene alla zona 2 (zona con pericolosità sismica media dove possono verificarsi terremoti abbastanza forti)[5].

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Barghe appartiene alla zona climatica E.[6] (Comuni con gradi-giorno tra 2101 e 3000.)

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Secondo alcuni[chi?] il nome deriva da un antico ponte di barche che attraversava il fiume Chiese per consentire ad uomini e merci delle Valli di risalire verso il Trentino. Secondo la tesi più accreditata[da chi?] il nome deriverebbe dall'etimo "barek", che significa banco, copertura. Pare infatti che nel medioevo in questa zona della Valle Sabbia, profittando del riparo di una grande parete rocciosa e ben soleggiata, vennero costruite delle tettoie recintate destinate alla custodia e riparo di animali domestici: capre, mucche, pecore. Queste baracche di legno utilizzate oltre che per il bestiame anche al ricovero di viandanti, avrebbero indicato la località.[senza fonte]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dalla preistoria alla dominazione di Venezia[modifica | modifica wikitesto]

A Barghe in una grotticella situata dietro l'abside della cappella di S. Gottardo, un piccolo santuario incuneato nella roccia di una stretta gola in prossimità della statale del Caffaro fu rinvenuta una testimonianza paleontologica della Valle Sabbia. In tale cavità nel secolo scorso furono rinvenuti avanzi di fauna pleistocenica, insieme con resti ed alcuni oggetti preistorici: tra questi una lama ritoccata di selce grigia. I reperti fino al 1944 furono conservati nel cassetto di un mobile della sacrestia.[7] Successivamente la lama unitamente a quattro schegge atipiche di selce rossiccia, altre testimonianze di vita preistorica, vennero consegnate per la custodia al Museo di Storia Naturale di Brescia.

La perdita della qualifica di comune[modifica | modifica wikitesto]

In conseguenza della riforma amministrativa compiuta in epoca fascista, fra il 1923 e il 1929, Barghe perse la qualifica di Comune, per divenire una frazione del vicino Comune di Sabbio Chiese. L'atto ufficiale della fusione con il Comune di Sabbio Chiese porta la data 26 giugno 1928.

Al termine della seconda guerra mondiale e della caduta del Fascismo, gli abitanti di Barghe iniziano immediatamente le pratiche per riavere l'autonomia comunale. I barghesi infatti non accettarono mai la subordinazione al comune di Sabbio Chiese, che consideravano la conseguenza di una iniqua legge fascista.

Il ritorno alla autonomia locale[modifica | modifica wikitesto]

Solo nel 1956, il prefetto di Brescia firmò l'atto di ricostituzione del Comune di Barghe. Il decreto fu firmato dall'allora Presidente della Repubblica, Enrico De Nicola, in data 16 luglio 1956.

Fu nominato un Commissario Prefettizio, in attesa della nomina del nuovo sindaco. Barghe era però privo di una adeguata sede municipale. Intervenne allora la signora Maria Beccalossi vedova Bonacina che con una munifica donazione rese possibile l'acquisto dell'area necessaria per la costruzione del palazzo municipale. Le prime elezioni comunali si svolsero il 26 maggio 1957.[8]

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Stemma del comune di Barghe

«Di azzurro, al badile e al piccone di argento, manicati di legno, in decusse, e alla lampada da minatore, accollata sull'incrocio dei due arnesi, accostati in capo e in punta da due api d'oro, dal volo spiegato. Ornamenti esteriori da Comune.»

Lo stemma è stato creato nel 1960 e, privo di un decreto di concessione ufficiale, è usato liberamente dal Comune. Gli attrezzi per lo scavo simboleggiano i locali giacimenti minerari di ferro e di rame, e le api l'operosità delle industrie per la produzione e la lavorazione dei latticini e delle segherie per legname.[9] Lo scudo è sormontato dalla corona muraria, utilizzata nell'araldica civica italiana per simboleggiare la corona di Comune d'argento. La corona è un attributo iconografico dell'Italia (nella scultura e nella pittura) ed è una personificazione simbolica della Nazione. In basso, posti in decusse, due ramoscelli verdi di lauro a destra e di quercia a sinistra uniti al centro da un fiocco di colore rosso, racchiudono lo scudo sui lati.

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di bianco.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[10]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Elenco dei sindaci dal 1987:[11]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
22 luglio 1987 22 marzo 1993 Pier Alberto Ognibeni PSI Sindaco [12]
29 marzo 1993 30 maggio 2006 Gian Antonio Girelli PPI-DL Sindaco
30 maggio 2006 30 novembre 2012 Oriano Ceresa DL-PD Sindaco [13][14]
30 novembre 2012 27 maggio 2013 Giorgio Girelli PD Vicesindaco f.f.
27 maggio 2013 in carica Giovan Battista Guerra PD Sindaco [15][16]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Toponimi in dialetto bresciano
  5. ^ Zona Sismica-Barghe, su tuttitalia.it. URL consultato il 30 aprile 2012.
  6. ^ Comuni Italiani.it Classificazione climatica, su tuttitalia.it. URL consultato il 30 aprile 2012.
  7. ^ Antonio Fappani. Santuari nel Bresciano - 2/Valle Sabbia. (1983). La Voce del Popolo Editore.
  8. ^ Felice Mazzi. Barghe - Valle Sabbia. Grafo Editore. (1997)
  9. ^ Marco Foppoli, Barghe, in Stemmario Bresciano, Provincia di Brescia / Grafo, 2011, p. 169, ISBN 978-88-7385-844-7.
  10. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  11. ^ Storia amministrativa del comune di Barghe. Archiviato il 10 dicembre 2013 in Internet Archive.
  12. ^ Rieletto il 7 giugno 1992.
  13. ^ Rieletto il 15 maggio 2011.
  14. ^ È morto il sindaco di Barghe, aveva 48 anni, su giornaledibrescia.it. URL consultato il 29 novembre 2012.
  15. ^ Barghe, il sindaco è Gian Battista Guerra, su giornaledibrescia.it, Giornale di Brescia, 27 maggio 2013. URL consultato il 27 maggio 2013.
  16. ^ Ubaldo Vallini, Guerra ce la fa contro il quorum, su vallesabbianews.it, 28.05.2013. URL consultato il 29 maggio 2013.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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