Pantera (araldica)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

La pantera è una figura araldica, simbolo di astuzia, ferocia, o impetuosità.

Nel blasone franco-italiano[modifica | modifica wikitesto]

La pantera, che nei blasoni franco-italiani è rappresentata abbastanza fedelmente all'animale reale[1], per la sua pelle maculata, è simbolo di sottigliezza astuta perché si riteneva che facesse avvicinare gli altri animali, attratti dalla bellezza della sua pelle, nascondendo il capo e d'un tratto divorandoli. La pantera è generalmente in posa aggressiva, rampante o passante, e simboleggia furia, ferocia, impetuosità, natura incapace di rimorso. Si diceva che la pantera salvasse la gente dal drago del Maligno, poiché si pensava che avesse un alito delicato che simboleggiava la dolce influenza di Cristo

Il capo della pantera, da solo e di prospetto, si chiama ceffo di pantera.[2]

Esempi[modifica | modifica wikitesto]

Nel blasone germanico[modifica | modifica wikitesto]

Nel blasone germanico[2], la pantera è una figura araldica chimerica avente corpo di leone, testa di cavallo, di toro o di drago (a volte cornuta, il drago è rappresentato con un solo corno, corto, in mezzo alla fronte), corna e zampe di toro (talvolta le zampe anteriori sono degli artigli d'aquila e quelle posteriori sono di leone), coda di leopardo e che vomita fiamme dalla gola, dalle narici e dalle orecchie.

Questa versione della pantera si incontra spesso nella regione della Stiria, in Austria, nel cui blasone compare, secondo la blasonatura: di verde, alla pantera d'argento, armata e cornata di rosso, vomitante fiamme dello stesso.

Esempi[modifica | modifica wikitesto]

Nel blasone anglosassone[modifica | modifica wikitesto]

Nell'araldica inglese la pantera viene rappresentata come un felino d'argento con macchie multicolore (che devono essere blasonate come maculata o seminata di tortelli d’oro, azzurro, rosso e verde) che emette fiamme dalla bocca, dalle narici e dalle orecchie[3]; queste ultime rappresentano l'alito profumato che l'animale era solito emettere dopo i pasti[4]; alcuni autori riferiscono che i manoscritti araldici a volte interpretano le macchie multicolori dell'animale come simboli per le numerose virtù del portatore dell'arma[4]. In alternativa può essere rappresentata come un felino, con o senza corna, a bande multicolori che emette fuoco da orecchie e bocca — in inglese blasonata come panther incensed[3][5] —, o come un animale chimerico con corpo di leone, testa di cavallo con corna, zampe anteriori di grifone e zampe posteriori di leone[6]. Una pantera era usata da Enrico VI di Inghilterra come emblema personale.

Esempi[modifica | modifica wikitesto]

Posizione araldica ordinaria[modifica | modifica wikitesto]

Nelle tradizioni araldiche esposte, la pantera si pone rampante.

Attributi araldici[modifica | modifica wikitesto]

  • Macchiata di… quando le chiazze di cui la sua pelle è screziata sono di smalto diverso.
  • Maculata di…, lo stesso che macchiata.
  • Oscena quando il membro virile è di altro smalto.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marc'Antonio Ginanni, L'arte del blasone dichiarata per alfabeto, Venezia, Guglielmo Zerletti, 1756, p. 125.
  2. ^ a b Volpicella.
  3. ^ a b (EN) Panther, su The Medieval Bestiary, 2011. URL consultato il 7 novembre 2017.
  4. ^ a b (EN) Animals on coats of arms, su blogs.bl.uk, 21 gennaio 2020.
  5. ^ (EN) The Panther "Incensed", su sacred-texts.com.
  6. ^ (EN) Blazon of Claire Boudreau, su reg.gg.ca, THe Governor General of Canada.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Volpicella, Dizionario del linguaggio araldico italiano, a cura di Girolamo Marcello del Majno, presentazioni di Luigi Michelini di San Martino et al., disegni dell'autore, Udine, Paolo Gaspari, 2008 [concluso negli anni 1940], pp. 241-242, ISBN 88-7541-123-9, SBN IT\ICCU\MIL\0767647.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Araldica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di araldica