Steve McCurry

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Steve McCurry nel 2011.

Steve McCurry (Filadelfia, 23 aprile 1950) è un fotografo statunitense, uno dei fotografi della Magnum Photos, che ha spaziato con i suoi reportage in più generi, dalla street photography[1] alla fotografia di guerra[2] e dalla fotografia urbana[3] al ritratto come la celebre fotografia Ragazza afgana[4].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Steve McCurry è nato il 23 aprile 1950 in un piccolo sobborgo di Filadelfia in Pennsylvania. Ha frequentato la High School Marple Newtown nella Contea di Delaware e si è poi iscritto presso la Penn State University per studiare fotografia e cinema, ma poi ottenne una laurea in teatro nel 1974. Si interessò molto alla fotografia quando iniziò a fotografare per il quotidiano della Penn State: The Daily Collegian.[5]

Dopo aver lavorato al Today's Post presso il King of Prussia per due anni, partì per l'India come fotografo freelance. È stato proprio in India che McCurry ha imparato a guardare ed aspettare la vita. "Se sai aspettare", disse, "le persone si dimenticano della tua macchina fotografica e la loro anima esce allo scoperto".

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

La sua carriera è stata lanciata quando, travestito con abiti tradizionali, ha attraversato il confine tra il Pakistan e l'Afghanistan, controllato dai ribelli poco prima dell'invasione sovietica. Quando tornò indietro, portò con sé rotoli di pellicola cuciti tra i vestiti. Quelle immagini, che sono state pubblicate in tutto il mondo, sono state tra le prime a mostrare il conflitto al mondo intero. Il suo servizio ha vinto la Robert Capa Gold Medal for Best Photographic Reporting from Abroad, un premio assegnato a fotografi che si sono distinti per eccezionale coraggio e per le loro imprese.

McCurry ha poi continuato a fotografare i conflitti internazionali, tra cui le guerre in Iran-Iraq, in Libano, in Cambogia, nelle Filippine, in Afghanistan e la Guerra del Golfo. Il lavoro di McCurry è stato descritto nelle riviste di tutto il mondo e contribuisce sovente al National Geographic Magazine. McCurry è membro della Magnum Photos dal 1986.

È il destinatario di numerosi premi, tra cui il Magazine Photographer of the Year, assegnato dalla National Press Photographers' Association. Lo stesso anno ha vinto per il quarto anno consecutivo il primo premio al concorso World Press Photo Contest. Ha vinto inoltre l'Olivier Rebbot Memorial Award per due volte.

McCurry si concentra sulle conseguenze umane della guerra, mostrando non solo quello che la guerra imprime al paesaggio ma, piuttosto, sul volto umano. Egli è guidato da una curiosità innata e dal senso di meraviglia circa il mondo e tutti coloro che lo abitano, ed ha una straordinaria capacità di attraversare i confini della lingua e della cultura per catturare storie di esperienza umana. "La maggior parte delle mie foto è radicata nella gente. Cerco il momento in cui si affaccia l'anima più genuina, in cui l'esperienza s'imprime sul volto di una persona. Cerco di trasmettere ciò che può essere una persona colta in un contesto più ampio che potremmo chiamare la condizione umana. Voglio trasmettere il senso viscerale della bellezza e della meraviglia che ho trovato di fronte a me, durante i miei viaggi, quando la sorpresa dell'essere estraneo si mescola alla gioia della familiarità".

Steve McCurry è ritratto in un documentario televisivo dal titolo Il volto della condizione umana (2003) prodotto dal pluripremiato regista francese Denis Delestrac.

Ha realizzato nel 2013 il calendario Pirelli fotografando 11 donne impegnate nel sostegno di Fondazioni, organizzazioni non governative e progetti umanitari.

McCurry propone workshop di fotografia della durata di un fine settimana a New York o estesi a 2 settimane in Asia.

Ragazza afgana[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Ragazza afgana.

Il ritratto più famoso di McCurry, Ragazza afgana, è stato scattato in un campo profughi vicino a Peshawar, in Pakistan. L'immagine è stata nominata come "la fotografia più riconosciuta" nella storia della rivista National Geographic; il suo volto è diventato famoso ed è ora ricordato come "la foto di copertina di giugno 1985". La foto è stata anche ampiamente utilizzata sulle brochure di Amnesty International, oltre che su poster e calendari.

L'identità della "Ragazza afghana" è rimasta sconosciuta per oltre 17 anni finché McCurry ed un team del National Geographic ritrovarono la donna, Sharbat Gula, nel 2002. Quando finalmente McCurry la ritrovò, disse: "La sua pelle è segnata, ora ci sono le rughe, ma lei è esattamente così straordinaria come lo era tanti anni fa"[6][7].

Nel novembre 2021 l'Italia ha messo in salvo la cittadina afghana Sharbat Gula, nota come la "ragazza dagli occhi verdi"; come da nota diretta di Palazzo Chigi: la presidenza del Consiglio "ne ha propiziato e organizzato il trasferimento in Italia, nel più ampio contesto del programma di evacuazione dei cittadini afghani e del piano del governo per la loro accoglienza e integrazione".

Mostre[modifica | modifica wikitesto]

Innumerevoli mostre antologiche sono state dedicate alle opere di Steve McCurry in numerose città del mondo. L'autore iniziò ad esporre in Svizzera, a Losanna nel 2001 con una mostra a cura dell'agenzia pubblicitaria Leo Burnett insieme con lo storico pittore italiano Umberto Pettinicchio[8]. Gli sono state dedicate mostre a Venezia[9], Forlì[10], Pordenone[11], Torino[12], Otranto[13], Firenze[14], Pisa[15].

Nel 2017, la città di Bruxelles gli ha dedicato una mostra retrospettiva con oltre 200 tra i suoi più celebri scatti, dal periodo afghano ai giorni nostri, riprodotti in grandi dimensioni ed esposte nel salone del Palais de la Bourse, e varie video-installazioni con interviste da lui rilasciate nel corso degli anni[16].

Una fra le più importanti mostre tematiche del fotografo statunitense è stata la mostra Animals a Museo delle culture (MUDEC) di Milano. Tenutasi nel «nuovo spazio espositivo del Museo delle Culture dedicato alla fotografia d’autore»[17] inaugurato nel 2018, il "Mudec Photo", il fotografo ha esposto 60 foto di animali, diverse di queste realizzate per denunciare «il disastroso impatto ambientale e faunistico» in alcuni luoghi di conflitto del mondo[17].

Nel 2019-2020, di nuovo a Forlì, si tiene la prima esposizione mondiale della mostra Cibo, per riflettere sul valore del cibo, sui suoi aspetti culturali, ma anche sull'uso e sullo spreco che se ne fa. La mostra comprende cinque sezioni: il ciclo della vita del cibo, il pane come alimento primario, la produzione, la trasformazione e la condivisione del cibo[18].

Kodachrome[modifica | modifica wikitesto]

Anche se McCurry fotografa sia in digitale che in pellicola, ha ammesso la sua preferenza per quest'ultima. Eastman Kodak concesse a McCurry l'onore di utilizzare l'ultimo rullino di pellicola Kodachrome, che è stato sviluppato nel luglio 2010 da Dwayne's Photo (nella città di Parsons in Kansas) e che sarà ospitata presso la George Eastman House. La maggior parte delle foto, escludendo alcuni duplicati, sono state pubblicate su internet dalla rivista Vanity Fair[19].

"Ho fotografato per 30 anni e ho centinaia di migliaia di immagini su Kodachrome nel mio archivio. Sto cercando di scattare 36 foto che agiscano come una sorta di conclusione, per celebrare la scomparsa di Kodachrome. È stata una pellicola meravigliosa."[20]

Premi[modifica | modifica wikitesto]

2019 Premio Flaiano alla carriera Pescara
2018 Premio Giornalistico Archivio Disarmo - Colombe d'oro per la Pace Bologna
2011 Leica Hall of Fame Award St. Moritz
2011 Prix LiberPress Gerona
2009 Ambrogino d'oro Milano
2006 Lowell Thomas GOLD
2006 First Place, Buddha Rising, National Geographic, Dec. 2005 National Press Photographers Association
2006 Honorary Fellowship New Zealand Institute of Professional Photography (NZIPP)
2005 Honorary Fellowship The Royal Photographic Society of Great Britain, Londra
2005 Photojournalism Division-International Understanding through Photography Award Photographic Society of America
2003 The Lucie Award for Photojournalism International Photography Awards
2003 Distinguished Alumni Award Pennsylvania State University
2003 Co-recipient of the New York Film Festival Gold for documentary, Afghan Girl: Found New York Film Festival
2002 Distinguished Visiting Fellow College of Creative Studies, University of California
2002 Doctor of Humane Letters, honoris causa Fairleigh Dickinson University, NJ
2002 Photographer of the Year - PMDA Professional Photographer Award PMDA
2002 Photographer of the Year American Photo Magazine
2002 Special Recognition Award United Nations International Photographic Council
2002 Award of Excellence for "Women of Afghanistan" French Art Directors Association
2001 Award of Excellence, Book Series: "South SouthEast" Photography Annual, Communication Arts
2000 Book of the Year: "South SouthEast"

Magazine Feature Picture Award of Excellence: "Women in Field, Yemen"

Picture of the Year Competition
1999 Lifetime Fellow Award Pennsylvania State University, PA
1998 Our World Photo Winner, "Red Boy"

Our World Essay Finalist, India

Life Magazine: 'The Eisenstaedt Awards'
1998 Award of Excellence, Portraits: Red Boy Picture of the Year Competition
1998 Southern Asian Journalistic Award: Outstanding Special Project: National Geographic Story, India: 50 Years of Independence

Southern Asian Journalistic Award: Outstanding Photograph: Red Boy

1997 Magazine Feature Picture Award of Excellence: Fishermen Picture of the Year Competition
1996 Magazine Feature Picture Story Award: Beggar

Magazine Feature Picture Story Award: Burma: The Richest of the Poor Countries

Picture of the Year Competition
1994 Arts and Architecture Distinguished Alumni Award Pennsylvania State University
1993 Award of Excellence for Rubble of War National Press Photographers Association
1992 Oliver Rebbot Memorial Award: Best Photographic Reporting from Abroad on Gulf War Coverage Overseas Press Club
1992 Magazine Feature Picture Award of Excellence: Fiery Aliens

First Place, Magazine Science Award: Camels under a Blackened Sky First Place, Gulf War News Story: Kuwait: After the Storm

Picture of the Year Competition
1992 First Place, Nature and Environment: Oil-Stricken Bird, Kuwait

First Place, General News Stories: Kuwait after the Storm Children's Award: "Camels under a Blackened Sky"

World Press Photo Competition
1990 Award of Excellence, "Spanish Gypsy" White House News Photographers Association
1987 Medal of Honor for coverage of the 1986 Philippine Revolution Philippines
1986 Oliver Rebbot Memorial Award: Best Photographic Reporting from Abroad for work done in the Philippines Overseas Press Club
1984 Nature Category, First Place

Nature Series Category, First place Daily LIfe Category, First Place Daily Life Series, First Place

World Press Competition
1985 Oliver Rebbot Award Citation: Monsoons and The New Faces of Baghdad
1984 Magazine Photographer of the Year National Press Photographers Association
1980 Robert Capa Gold Medal for coverage of the war in Afghanistan for Time Magazine

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Afghanistan Taschen 2017
McCurry, NY 11 Septembre 2001 Dupuis 2016 McCurry, NY 11 settembre 2001 Mondadori Comics 2016
On Reading Phaidon Press Limited 2016 Leggere Electa 2016
India Phaidon Press Limited 2015 India Electa 2015
From These Hands: A Journey Along the Coffee Trail Phaidon Press Limited 2015
Steve McCurry Untold: The Stories Behind the Photographs Phaidon Press Limited 2013 Le storie dietro le fotografie Electa 2013
The Iconic Photographs Phaidon Press Limited 2012 La mia collezione Contrasto 2017
The Unguarded Moment Phaidon Press Limited 2009 L'istante rubato Phaidon Press Limited 2009
In the Shadow of Mountains Phaidon Press Limited 2007
Looking East Phaidon Press Limited 2006
Steve McCurry Phaidon Press Limited 2005
The Path to Buddha: A Tibetan Pilgrimage Phaidon Press Limited 2003
Sanctuary: The Temples of Angkor Phaidon Press Limited 2002
South Southeast Phaidon Press Limited 2000 Sud sud-est Phaidon Press Limited 2004
Portraits Phaidon Press Limited 1999
Monsoon Thames and Hudson 1988 I giorni del monsone Rizzoli 1989
The Imperial Way: By rail from Peshawar to Chittagong - Photographs by Steve McCurry and Text by Paul Theroux Houghton Mifflin Company 1985

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Steve McCurry: Retrospective, su magnumphotos.com. URL consultato il 28 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2018).
  2. ^ Magnum la storia le immagini - Steve McCurry, pagg. 7-10; 66-69, Parigi - Milano, Hachette, 2018.
  3. ^ Let Steve McCurry take you to India [collegamento interrotto], su it.phaidon.com. URL consultato il 28 aprile 2018.
  4. ^ (EN) Biography - Steve McCurry, Magnum Photos
  5. ^ Dalla biografia su magnumphotos.com
  6. ^ Arrestata Sharbat Gula, la «ragazza afghana» di McCurry, su corriere.it. URL consultato il 28 aprile 2018.
  7. ^ Steve McCurry, la storia del fotoreporter, su fotografiamoderna.it. URL consultato il 28 aprile 2018.
  8. ^ Pakistan, resta in carcere la “Monna Lisa” della guerra in Afghanistan Il Secolo d'ITalia, Monica Pucci, su secoloditalia.it. URL consultato il mercoledì 2 novembre 2016.
  9. ^ From These Hands: A Journey Along The Coffee Trail, presso l'Arsenale dal 23 settembre all’8 novembre 2015
  10. ^ Icons and Women, presso i Musei San Domenico dal 26 settembre 2015 al 10 gennaio 2016
  11. ^ Senza confini, presso la Galleria Harry Bertoia dal 27 febbraio al 12 giugno 2016, su comune.pordenone.it. URL consultato il 26 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 22 agosto 2016).
  12. ^ Il mondo di Steve Mccurry, presso la reggia di Venaria dal 1º aprile al 25 settembre 2016
  13. ^ Steve McCurry Icons, presso il Castello Aragonese dal 19 giugno al 2 ottobre 2016
  14. ^ Steve McCurry Children, presso il Museo degli Innocenti dal 19 maggio al 8 ottobre 2023
  15. ^ Icons, presso gli Arsenali Repubblicani dal 1 gennaio al 7 aprile 2024
  16. ^ Mostra "The World of Steve Mc Curry" dal 4 marzo al 25 giugno 2017
  17. ^ a b Steve Mccurri - Animals, su mudec.it. URL consultato il 16 dicembre 2018.
  18. ^ Steve McCurry torna ai Musei San Domenico di Forlì con la nuova mostra “Cibo”
  19. ^ The Last Roll of Kodachrome—Frame by Frame! Vanity Fair, su vanityfair.com. URL consultato il 1º novembre 2016.
  20. ^ Le foto dell'ultimo rullino di pellicola Kodachrome Archiviato il 3 gennaio 2012 in Internet Archive.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Steve McCurry - Magnum la storia, le immagini 2018, Hachette, Parigi - Milano.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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