Acido peracetico

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Acido peracetico
formula di struttura
formula di struttura
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareCH3CO-O-OH
Aspettoliquido incolore
Numero CAS79-21-0
Numero EINECS201-186-8
PubChem6585
DrugBankDB14556
SMILES
CC(=O)OO
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)~ 1,14 (20 ºC)
Solubilità in acqua(20 ºC) solubile
Temperatura di fusione273 (0 ºC)
Temperatura di ebollizione378 (105 ºC)
Indicazioni di sicurezza
Punto di fiamma62 °C (335 K)
Temperatura di autoignizione498 (225 ºC)
Simboli di rischio chimico
infiammabile corrosivo irritante pericoloso per l'ambiente
pericolo
Frasi H226 - 314 - 335 - 400
Consigli P261 - 273 - 280 - 305+351+338 - 310 [1]

L'acido peracetico è un perossiacido organico, di formula CH3COOOH, abbastanza stabile a temperatura e pressione standard, ma che si decompone in modo esplosivo per urto o riscaldamento, ed è un potentissimo agente ossidante e comburente.

Viste le sue proprietà energiche, il suo principale uso è quello di potente agente antisettico e antibatterico, attivo a concentrazioni anche minori dell'1%.

A temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore dall'odore pungente e caratteristico; se puro è molto corrosivo e ossidante, oltreché instabile, poiché la sua molecola tende a rilasciare una molecola di ossigeno, convertendosi in acido acetico:

Industrialmente, l'acido peracetico si produce per reazione tra anidride acetica e perossido di idrogeno, così facendo l'anidride si disproporziona in acido acetico e acido peracetico, secondo la reazione:

L'acido peracetico che viene a formarsi poi viene adeguatamente purificato e messo in soluzione commerciale di acido acetico e acqua ossigenata.

Quando impiegato come antisettico e disinfettante, viene solitamente consigliato di non usare l'acido peracetico a temperatura superiori a 40 °C (o anche a 30 °C in caso di utilizzo prolungato) per evitare problemi di corrosione dell'acciaio inox[2][3][4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sigma Aldrich; rev. del 18.07.2013, riferito ad una soluzione al 35-40% in acido acetico
  2. ^ Problema della corrosione, su essica.it. URL consultato il 16 febbraio 2016.
  3. ^ Stefani E., Seghedoni R., Piumi M., Cardini M., La sanificazione nell’industria alimentare e negli allevamenti (Nota 2), in Eurocarni, n. 6, 2009, p. 143. URL consultato il 16 febbraio 2016.
  4. ^ Norman G. Marriot, Robert B. Gravani, Sanificazione nell'industria alimentare, Springer Science & Business Media, 2008, p. 191.

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