File:Gonfalone della Terni Comunale(1300-1400).png

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Italiano: Giosuè Tacconi: «Questo è il gonfalone della città di Terni, con i suoi simboli principali: il Thyrus, l'aquila ghibellina e l'angelo crucifero guelfo e poi sotto gli stemmi dei sei rioni cittadini. Mi sono basato su un disegno dello storico, archeologo e artista ottocentesco ternano Luigi Lanzi, che ne disegnò una versione molto elaborata su richiesta del sindaco di allora: Alessandro Fabri, nel 1885. Secondo le descrizioni di Francesco Angeloni il gonfalone non doveva essere tanto diverso, dato che i tre simboli e i rioni c'erano. L'unica cosa è che... mi son preso l'iniziativa, di rifare la fera come era rappresentata nel medioevo, perché il Lanzi nel 1800 la rifece alata e dissimile da come la rappresentavano dalla seconda metà del '200, nel '300, nel '400, fino alla prima metà del '500[1], cioè «...senz'ale...»[2], ispirandosi a quella ridisegnata dall'architetto Benedetto Faustini. Gli smalti del gonfalone (campo e figura), sono i colori delle tre fazioni principali all'interno della città comunale. Tuttavia il drago acquatico verde in campo rosso è il simbolo della intera città, infatti sempre l'Angeloni riporta che il pubblico magistrato teneva «...onorata famiglia di trombetti e ministri per suo servizio, che alla divisa della città vestono di rosso, fasciato di verde...». Spesso, in molte illustrazioni di uso araldico il drago è rappresentato “ignivomo” cioè "vomitante fiamme", anche in alcune rappresentazioni del Thyrus del 400. È verosimile e molto plausibile che il gonfalone cittadino apparisse in tal modo. Mi son preso anche l'iniziativa di rappresentarlo con un aspetto un po' logoro e scolorito, per dargli un effetto anticato e usato».

Così scrisse Luigi Lanzi nelle sue ricerche storiche:

«In un messaggio autografo di Lodovico Jacobilli, appartenente poi a monsignor Faloci Pulignani di Foligno, leggesi: "...la città ha tre Armi, cioè un serpe detto Tiro con due piedi, che sta dentro un fiume, in mezzo; et un Angelo che tiene una Croce in mano a destra, ch'era l'arma della Parte Guelfa ecclesiastica; et alla sinistra un'aquila, arma della Parte Ghibellina, Imperiale : poiché in questo sito avanti si fabbricasse la città di Terni, era un'isola di acque, ovvero fiume Nera diviso in due rami e poi di nuovo in uno. In esso si annidava un serpe detto Tiro e però alcuni antichi manoscritti et autori la chiamano città Tiramnate, e però in usi antichi detto sigillo della città con dette tre armi si leggono scolpite queste parole: TIRIS ET AMNIS DEDERUNT SIGNA TERAMNIS. Queste tre armi si trovano scolpite sopra le porte del Palazzo dei Priori di Terni; et in tutti i sigilli che usa il Comune di Terni».
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Source Illustrazione disegnata da Giosuè Tacconi.
Author Giosuè Tacconi.

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  1. Massimi secoli di splendore municipale per Terni.
  2. Francesco Angeloni, Historia di Terni e fonti storiche originali.

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current12:36, 8 April 2017Thumbnail for version as of 12:36, 8 April 20171,689 × 3,895 (6.99 MB)Il quarto Angelo
12:29, 8 April 2017Thumbnail for version as of 12:29, 8 April 20171,689 × 3,895 (6.89 MB)Il quarto AngeloSono un artista e ricercatore storico di Terni. Questa è il gonfalone della città di Terni, con i suoi simboli principali: il Thyrus, l'aquila ghibellina e l'angelo crucidero guelfo e poi sotto gli stemmi dei sei rioni cittadini. Mi sono basato su un...
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