Pittore di Eretria

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Lekythos, amazzonomachia sul fregio inferiore. New York, Metropolitan Museum of Art 31.11.13.
Paride indossa la sua armatura, vegliato da Apollo. Gravina in Puglia, Museo Pomarici Santomasi.

Pittore di Eretria (... – ...; fl. 440 a.C. / 410 a.C.) è il nome convenzionale assegnato ad un ceramografo attico attivo in Atene; la denominazione deriva dall'attribuzione della decorazione di un epinetron rinvenuto ad Eretria e conservato al Museo nazionale di Atene.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Gli vengono attribuiti circa centocinquanta vasi, che ebbero una vasta esportazione a giudicare dalle zone dei ritrovamenti; dipinse principalmente vasi di piccole dimensioni, decorati a figure rosse o a fondo bianco. Si presume sia stato un contemporaneo del pittore di Shuvalov.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Benché circa la metà della sua produzione sia relativa a kylikes, sulle quali dipinge temi convenzionali relativi ad atleti, satiri e menadi, molte delle sue opere migliori sono dipinte su oinochoai e lekythoi. Presenta uno stile minuto e virtuosistico, affollato di figure, che adatta a composizioni di tipo polignoteo; si veda ad esempio la lekythos ariballica conservata a Boston, la cui amazzonomachia sembra risalire a tradizioni megalografiche.[1] Il manierismo post-fidiaco si evidenzia nel trattamento dei panneggi e dei volti. Sia i soggetti mitologici sia quelli tratti dal quotidiano sono frequentemente collegabili al mondo femminile. L'epinetron eponimo è decorato sulla parte superiore da un busto di donna (forse Afrodite), mentre sul corpo riporta le nozze di Alcesti, quelle di Peleo e Teti e quelle di Armonia;[2] i fregi del Pittore di Eretria si adattano alla particolarità della forma e ai rilievi plastici. L'epinetron è chiaramente un dono nuziale. Ha decorato con scene mitilogiche un kantharos di Epigene.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ The Museum of Fine Arts (Boston), 95.48, su mfa.org. URL consultato il 28 dicembre 2012.
  2. ^ The Beazley Archive, Athens, National Museum, CC1528 = 1629, su beazley.ox.ac.uk. URL consultato il 28 dicembre 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonio Giuliano, Arte greca : Dall'età classica all'età ellenistica, Milano, Il saggiatore, 1987, pp. 775-776.
  • Paolo Enrico Arias, Attici, vasi, in Enciclopedia dell'arte antica classica e orientale : secondo supplemento, vol. 1, Roma, Istituto della enciclopedia italiana, 1994.

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