Pieter Snayers

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ritratto di Pieter Snayers, dipinto di Anthony van Dyck, 1627-1632.

Pieter Snayers (Anversa, 1592Bruxelles, 1666/1667) è stato un pittore barocco fiammingo, conosciuto principalmente per le sue rappresentazioni di scene di battaglie storiche.[1][2]

Studiò sotto il maestro Sebastian Vrancx prima di entrare a far parte della Corporazione di San Luca di Anversa nel 1612.[1] Nel 1628 Snayers divenne cittadino di Bruxelles;[3] nella città belga lavorò in principio per l'Arciduchessa Isabella d'Asburgo,[2] e fu successivamente pittore di corte per il Cardinale-Infante Ferdinando d'Asburgo e l'Arciduca Leopoldo Guglielmo d'Austria.[1] Per loro dipinse scene di vittoriose battaglie, in linea con la tradizione degli arazzi seicenteschi.[1] Snayers collaborò inoltre con Pieter Paul Rubens in numerose occasioni, tra cui l'incompiuta Vita di Enrico IV[4] e le serie della Torre de la Parada.[5][2] Dipinse inoltre ritratti per gli aristocratici a Bruxelles e grandi paesaggi.[2] Il più noto allievo di Snayers fu Adam Frans van der Meulen.[1]

Scene di battaglia[modifica | modifica wikitesto]

Le scene di battaglia dipinte da Snayers dimostrano una forte attenzione ai dettagli e una grande precisione topografica.[3] Spesso i suoi dipinti mostrano un primo piano ribassato che lascia spazio seccamente a vaste scene di città assediate, viste da una prospettiva a volo d'uccello.[1] Stilisticamente, le colorazioni utilizzate sono più tenui rispetto a quelle del maestro Vrancx, più vicine alla contemporanea tendenza della pittura fiamminga.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Hans Vlieghe, Flemish Art and Architecture 1585-1700, New Haven, Yale University Press, 1998, pag. 173.
  2. ^ a b c d Carl van de Velde, Snayers, Pieter, Oxford University Press.
  3. ^ a b Konrad Renger e Claudia Denk, Flämische Malerei des Barock in der Alten Pinakothek, Monaco, Pinakothek-DuMont, 2002, pag. 67.
  4. ^ Tra il 1628 ed il 1630.
  5. ^ Tra il 1637 ed il 1640.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN74706222 · ISNI (EN0000 0001 1673 279X · CERL cnp00564335 · Europeana agent/base/12763 · ULAN (EN500029325 · LCCN (ENno2015129121 · GND (DE121320987 · BNE (ESXX5047647 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2015129121